Modelli futuri

Cile, la nuova promessa delle rinnovabili

In Cile nel 2050 verrà utilizzata quasi esclusivamente energia rinnovabile

Nonostante storicamente legato ai combustibili fossili e l’estrazione del rame, negli ultimi anni il Cile ha accelerato il passaggio a fonti rinnovabili. Entro il 2030, il 70% del consumo energetico totale sarà prodotto con fonti rinnovabili. Il Paese si è inoltre impegnato a diventare neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2050. 

La transizione energetica è stata ampiamente sostenuta dai partiti di tutte le fazioni politiche e appoggiata dall’opinione pubblica. Secondo una statistica pubblicata dall’Università di Yale, il 91% dei cittadini cileni ritiene il cambiamento climatico una priorità. Lo scorso dicembre, il governo ha pubblicato la prima Estrategia de Trancición Justa en el sector Energía: una serie di azioni che contribuiranno al raggiungimento dell’obiettivo emissioni net zero entro il 2050, includendo maggiori investimenti in energia solare, eolica e geotermica.

Si stima che entro il 2050, circa il 96% della matrice energetica del Cile, sarà prodotta da energie rinnovabili. Le basi per l’approvvigionamento da fonti pulite non mancano: nel Nord, la zona del deserto di Atacama vanta un’insolazione fra le più alte del mondo, ideale per l’energia solare, nel Sud, il regime dei venti è favorevole allo sviluppo dell’eolico. Inoltre, in buona parte del Paese i corsi d’acqua si prestano all’utilizzo idroelettrico e c’è anche un potenziale per lo sfruttamento dell’energia geotermica.

Immagine di: Reuters, Vactor Ruiz Caballero

Sin dal suo insediamento, il presidente Gabriel Boric ha annunciato l’intenzione di utilizzare i proventi della produzione di carbone e litio per finanziare la produzione di idrogeno verde. Durante il referendum costituzionale dello scorso anno, il governo ha proposto di ampliare i diritti ambientali e di introdurre divieti sull’estrazione mineraria e sulle risorse naturali. Sebbene la riforma costituzionale non sia passata, secondo il New York Times si tratta un segnale incoraggiante che dimostra il progressivo sostegno del Paese alla transizione verso energie rinnovabili.

L’ampia disponibilità di rinnovabili nel paese ha portato gli esperti a stimare che il 13% dell’idrogeno verde a livello mondiale sarà prodotto entro i confini nazionali cileni. Per raggiungere questo obiettivo il governo cileno punta a partnership strategiche pubblico-privato. Sono già firmati accordi con GNL Quintero, CAP e Air Liquide e promesso un finanziamento di cinquanta milioni di dollari per supportare iniziative volte a far progredire questo comparto.

 

La transizione energetica è stata ampiamente sostenuta dai partiti di tutte le fazioni politiche e appoggiata dall’opinione pubblica. Secondo una statistica pubblicata dall’Università di Yale, il 91% dei cittadini cileni ritiene il cambiamento climatico una priorità.

Sfruttando la sua immagine “progressista” in materia di rinnovabili, il Paese sta inoltre provando ad affermarsi come un attore diplomatico nei negoziati internazionali sul clima. Il Cile ha co-presieduto la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP25 a Madrid, ha ospitato la Ministeriale sull’energia pulita e ha lanciato la coalizione “Americhe per la protezione dell’oceano” al 9° Vertice delle Americhe nel giugno 2022.

Ha inoltre rafforzato i partenariati bilaterali e regionali per far progredire le tecnologie verdi e ridurre le emissioni di carbonio, in primis quelli con la Germania e con gli Stati Uniti. 

Grazie al sostegno dalla Banca interamericana di sviluppo (IBD), il Cile prova ad accelerare l’uso di fonti rinnovabili e al contempo promuovere la parità di retribuzione e di genere nel settore. Secondo la IBD, il prestito di 300 milioni di dollari “sosterrà le principali misure politiche volte a colmare il divario di genere in un settore in cui le donne rappresentano solo il 23% dei posti di lavoro e a promuovere la partecipazione femminile attraverso linee guida pubblico-private”. Il prestito prevede lo smantellamento degli impianti a carbone e di accelerazione del piano di neutralizzazione delle emissioni di carbonio del Paese per il 2050.

17 febbraio 2023