Alimentare il domani

Il Sudafrica punta forte sull’idrogeno

Un investimento imponente volto a rivitalizzare l’economia del Paese

Il South African Department of Science and Innovation (DSI) ha stretto una partnership con aziende del settore energetico, per completare a breve uno studio di fattibilità sulla creazione di una valle dell’idrogeno nell’area geologica di Bushveld, nell’area nord del Paese, una regione nota per essere ricca di metalli del gruppo del platino, anche noti con l’acronimo MGP. L’accordo di collaborazione vede la partecipazione della compagnia mineraria Anglo American, il South African National Development Institute (SANEDI) e il fornitore di soluzioni di energia pulita Bambili Energy. 

La partnership tra governo nazionale e aziende private rientra nel piano di ricostruzione e ripresa che il Sudafrica ha intrapreso negli ultimi anni, in cui gli investimenti sul fronte della ricerca scientifica e dell’innovazione tecnologica figurano come componenti essenziali per rivitalizzare l’economia del Paese. 

 

La miniera di platino Northam Platinum Booysendal, in Sudafrica. | Foto di Bloomberg

Secondo alcune analisi preliminari, la “valle dell’idrogeno” sudafricana avrà un’estensione di circa 835 km e occuperà un’area che dalla miniera di MGP a Mokopane, nel nord del Sudafrica, di proprietà della Anglo American, passa per Johannesburg e arriva alla costa meridionale di Durban. 

L’industria regionale di metalli del gruppo del platino, di cui il Sudafrica possiede il 75% delle risorse a livello globale, svolgerà un ruolo fondamentale nello sviluppo della valle dell’idrogeno. Gli MGP infatti servono ad attivare il processo di elettrolisi della membrana elettrolitica polimerica (PEM), che viene utilizzata per produrre idrogeno. Quest’ultimo potrà essere impiegato per l’alimentazione di mezzi di trasporto (in primis i camion) ampiamente utilizzati nel settore minerario. 

La valle dell’idrogeno sudafricana occuperà circa 835 km, estendendosi dalla miniera di Mokopane a nord fino alla costa meridionale di Durban. 

Ne avevamo già parlato: molti esperti considerano l’idrogeno uno dei protagonisti del processo di decarbonizzazione delle industrie e transizione energetica verso fonti pulite, destinato a diventare la principale risorsa energetica nei prossimi decenni. Anche per questo, Anglo American ha già cominciato a investire nella produzione di idrogeno all’interno della miniera sudafricana di Mogalakwena PGMs. È già in corso un progetto dimostrativo per sviluppare camion a celle combustibili alimentate a idrogeno. I primi esemplari saranno impiegati proprio all’interno della miniera di proprietà della Anglo American. 

 

 

Miniera di Mogolokwena Platinum Mine. | Foto di Jackie Gauntlett.

Durante la prima fase degli studi di fattibilità, si individueranno almeno tre potenziali hub di idrogeno verde all’interno dell’area sopra descritta. La seconda fase coinvolgerà analisti tecnici e economici che, per ciascuno di questi tre hub, delineeranno le caratteristiche dei progetti da realizzare, mappando i potenziali effetti benefici che la loro attuazione avrà sull’economia locale e definendo gli interventi normativi necessari per favorire l’implementazione delle singole iniziative. Lo sviluppo di risorse connesse all’idrogeno in Sudafrica non si ferma qui.

 

L’idrogeno sarà uno dei protagonisti del processo di decarbonizzazione delle industrie e transizione energetica verso fonti pulite, destinato a diventare la principale risorsa energetica nei prossimi decenni. 

Lo sviluppo di risorse connesse all’idrogeno in Sudafrica non si ferma qui. A marzo, Sasol, colosso minerario sudafricano, e Toyota South Africa Motors (Tsam), una controllata della casa automobilistica giapponese hanno siglato un accordo che prevede l’implementazione di un progetto pilota volto a sviluppare un corridoio di trasporto per i camion a lunga percorrenza alimentati a idrogeno verde lungo la National Highway 3 (N3) che collega Durban e Johannesburg.

In vista di questo progetto, Tsam sta sviluppando il Toyota FC, un camion a celle a combustibile alimentate a idrogeno, che sostituiscono le batterie elettriche, poco adatte al trasporto di merci su lunghe tratte, attraverso la sua controllata al 50,14%, Hino Motors, e in partnership con Isuzu, casa automobilistica giapponese. Entrambi i partner stanno inoltre progettando di installare stazioni di rifornimento di idrogeno per il progetto pilota. Tsam guiderà gli studi sull’introduzione del camion a celle a combustibile, con Sasol che fornirà le necessarie competenze infrastrutturali.

Secondo quanto riportato da PwC, per il Sudafrica potrebbe trattarsi di un’occasione unica per capitalizzare le proprie risorse energetiche e acquisire un’importanza strategica nella “corsa alle rinnovabili” che si prospetta nei prossimi anni.